"Afghanistan, stop all’offensiva di terra"
NEW YORK - Chiude i battenti l’Operazione Anaconda, ma la caccia ai vertici dei talebani e di Al Qaeda continua. La battaglia che per oltre due settimane ha visto migliaia di soldati Usa e di combattenti afgani impegnati a stanare il nemico dalle caverne di Shahi Kot, «si è conclusa e può essere definita un successo», ha detto il generale Tommy Franks, comandante delle teatro di guerra afgano. Ma il Mullah Omar, leader spirituale dei talebani, e lo sceicco del terrore Osama Bin Laden, continuano a mancare all’appello. Non solo. Sul campo di battaglia, nelle montagne della provincia di Pakhtia, il bilancio delle vittime è apparso alla prova dei fatti molto inferiore alle stime del Pentagono. Invece dei 500 o 600 uomini di Al Qaeda uccisi dalle bombe Usa, sono state trovate poche decine di cadaveri, a riprova che il grosso dello schieramento talebano è riuscito a guadagnare la via della fuga verso il Pakistan.
Il Governo di Islamabad ha confermato ieri che i controlli nella zona montuosa di confine con l’Afghanistan sono stati rafforzati. Ma il generale Musharraf ha altro a cui pensare in questi giorni. L’assalto terroristico alla chiesa protestante di Islamabad, costato la vita a cinque persone di cui due americane, è ancora oggetto di critiche e di polemiche negli Usa. Il segretario di Stato aggiunto Christina Rocca è arrivata ieri in Pakistan per riaccompagnare in patria le salme e per valutare di persona lo stato delle indagini. C’è infatti ancora da stabilire se l’unico cadavere ancora non identificato sia quello dell’attentatore.
Nella regione di Pakhtia il Pentagono ha spiegato che le operazioni di ripulitura continueranno con 500 soldati afgani ed ha aggiunto che domenica un caccia americano ha colpito un convoglio nemico uccidendo 16 lader di Al Qaeda. Nessun commento invece su quanto rivendicano i talebani attraverso un loro portavoce intervistato a Beirut dalla Tv araba Al Jazeera: durante la battaglia di Shahi Kot sarebbero stati abbattuti 16 aerei americani, mentre 20 soldati americani, canadesi e di altri paesi fra cui due donne sarebbero stati catturati.

Stefano Trincia
Il Messaggero 19 marzo 2002